Il Festival “Ora è qui. La quarta dimensione della cultura”, ideato dalle Associazioni Fuori Contesto e Dire Fare Cambiare Aps, continua il suo percorso di sensibilizzazione e inclusione all’interno della Casa di Reclusione di Roma Rebibbia con due appuntamenti dedicati al tema della violenza di genere e all’espressione della libertà femminile.
Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE.
25 novembre, ore 11 – In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Giulia Morello presenterà il libro “Non chiamatelo Raptus” di Anarkikka (Edizioni People). L’opera affronta il tema della violenza di genere con un focus speciale sul ruolo del linguaggio. L’autrice esplora quanto le parole siano potenti strumenti di influenza culturale, contribuendo a creare e consolidare visioni distorte che spesso alimentano gli stereotipi di genere. Questo incontro rappresenta un’opportunità per riflettere sull’importanza di un linguaggio rispettoso e consapevole, fondamentale per educare al rispetto e alla sana affettività.
26 novembre, ore 11 – Spettacolo Teatrale “Come mi vesto?”
Il giorno successivo, sempre all’interno della Casa di Reclusione di Rebibbia, andrà in scena lo spettacolo teatrale Come mi vesto?, scritto da Emilia Martinelli e Tiziana Scrocca, interpretato dalle attrici Tiziana Scrocca e Chiara De Bonis, con la regia di Emilia Martinelli. Questo spettacolo è frutto del laboratorio di drammaturgia al femminile condotto dalle stesse autrici, Emilia Martinelli e Tiziana Scrocca, e esplora l’immagine di sé e la libertà di espressione femminile. Attraverso una drammaturgia incisiva, il racconto sfida gli stereotipi di genere, invitando gli spettatori a riflettere sulla propria identità e sulle aspettative sociali imposte.
Un Festival per una cultura inclusiva e sostenibile
“Ora è qui” è un festival che abbraccia i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, promuovendo diritti umani, inclusione e sostenibilità attraverso eventi gratuiti e a basso impatto ambientale. Con la convinzione che la cultura sia la quarta dimensione dello sviluppo sostenibile, le direttrici artistiche del festival, Giulia Morello ed Emilia Martinelli, continuano a proporre iniziative che mirano a rafforzare il legame tra il mondo dell’arte e la società, in particolare sui temi della parità di genere e della giustizia sociale.